Device for Fairy Tales arises from the call to reinterpret the places of the Vajont tragedy through alternative strategies, paving new narrative paths for interpretation that represent an alternative to the history of the tragedy.
The project will consist of the installation of a certain number of speakers placed along the line which is 20 meter below the walkway. They will cover an area of 30 meters along the central section of the dam and will be connected through a microphone that will be placed on the walkway on the top of the dam. The idea is to act directly on the dam surface in a simple way that will be, however, able to change our perception of the dam from a place whose function is “to contain” to a place that offers new stories.
Through this project, the dam undergoes a process of re-shaping itself to be able to receive new potential stories within a dialectic frame where the littleness overcomes the hugeness of the dam while the Tale overcomes the tragedy. The work will establish a relation with the physical surface of the dyke, as well as with the oral dimension of memory which is linked to the tragedy; and from here through this omni-human tool which is the word, it wants to offer new stories. There is actually a second phase where together with the local community we will create “alternative narrations”, simple stories that will be centered on elements from the tragedy but reinterpreted within new, imaginary, utopian and future scenarios. In such regards, please refer to the image attached for reference.
Technical Aspects The speakers do not have to be placed on scaffoldings but they can be simply lowered down from the walkway until they match the line. The speakers will be connected to each other ending in a mixer which will be placed on the walkway close to the microphone.
Dispositivo per Piccole Favole è un’opera che nasce in risposta all’invito di rileggere i luoghi della tragedia con strategie alternative, costruendo nuove direzioni di senso, percorrendo sentieri narrativi alternativi rispetto alla storia della tragedia.
L’opera prevede l’installazione di una serie di altoparlanti posti lungo la linea a 20 metri al di sotto del coronamento, questi si estenderanno per una larghezza di 30 metri lungo la parte centrale della diga e saranno connessi con un microfono posto sul passaggio alla sommità della diga.
L’idea è quella di agire direttamente sulla superficie della diga con un intervento semplice ma che sia in grado di mutare la nostra percezione della stessa da luogo di contenimento a luogo di offerta per nuove narrazioni. L’opera sottopone la diga ad un intervento in favore di una nuova pre-disposizione per nuovi racconti possibili, in una logica d’inversione in cui all’immensità della Diga si sovrappone la Piccolezza e alla tragedia la Favola.
L’opera si relaziona sia con la superficie fisica della diga, sia con la dimensione orale della memoria che è connessa alla tragedia e da qui, da questo elemento omniumano della parola, vuole proporre nuove narrazioni.
L’opera prevede una seconda fase, in cui, assieme alla comunità locale, verranno preparate una serie di “narrazioni alternative”: semplici favole che pongano al loro centro gli stessi elementi della tragedia, ma riconfigurati entro nuovi scenari, inventati, utopici, futuri. In questo senso allego un’immagine simbolica del progetto.
Caratteristiche tecniche
Gli altoparlanti possono essere installati senza ponteggio, calandoli direttamente dal coronamento sino al posizionamento della linea, questi saranno connessi fra di loro fino a un mixer, posto sul coronamento vicino al microfono.
Materiali
16 Altoparlanti per la filodiffusione, Microfono Shure 58 A, Asta Microfono, Mixer, Cavi d’acciaio, Cavi Canon.
Condividi / Share
Comments Off
giulio rossi
torino
Born in Massa in 1988. After attending the degree at the Venice Academy of Fine Arts, he studied at Bisonte in Florence where he mastered the engraving, realizing that the narrative image is the favourite medium to the imagination. Music arranger for the acting company Semi Cattivi. Among this main projects, the creation of a call for artist resident curated by Julia Draganovic and Pietro Gaglianò. He lives in Turin.
Nato a Massa nel 1988. Dopo aver conseguito il diploma all’accademia di Belle Arti di Venezia frequenta il Bisonte di Firenze dove approfondisce l’incisione intuendo nell’immagine narrativa il veicolo privilegiato per l’immaginazione. Compone musica per il gruppo teatrale Semi Cattivi. Fra i progetti più significativi la creazione del bando di residenza Dispositivi Inattuali, curato da Julia Draganovic e Pietro Gaglianò. Attualmente vive a Torino.