Time Line is a site-specific installation of land art along the slope of Monte Toc. The installation is placed in dialogue with the dam, whose looming architecture is not altered. The monumental structure, a lapidary memory, is “pierced” by a thin blue line. The line, a geometric shape consisting of infinite points, is made by a series of 115 flags placed into the ground: the flag is the symbolic element to identify an area, the number refers to 115 million metric cubic of water that formed the reservoir .
The work represents, with its slender presence, the limits of the expanse of water of the lake before the tragedy, succeeding so to talk to two different visual snapshots. As the superposition of two slides creates a new composition, the work combines the representation of the “before” with that of the “after”, in which are clearly visible the morphological changes of the landscape.
The installation is the thread that, thanks to a new dialogue between the art and the territory, can suture a wound still open.
Technical Notes:
115 fence posts “T” iron hot-dip galvanized (h 3 meters)
115 flags of 1 square meter each.
115 feet of rope.
115 holes with a depth of 1 meter in the rock/soil.
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Time Line è una installazione site-specific di land art lungo il pendio del Monte Toc. L’installazione si pone in dialogo con la diga, la cui incombente architettura non viene alterata. La struttura monumentale, una lapidale memoria, viene “trafitta” da una sottile linea azzurra. La linea, forma geometrica costituita da infiniti punti, è realizzata dal susseguirsi di 115 bandiere inserite nel terreno: la bandiera è l’elemento simbolico per identificare un territorio, il numero rimanda ai 115 milioni di metrici cubi d’acqua che costituivano il bacino artificiale.
L’opera rappresenta, con la sua esile presenza, i limiti della distesa d’acqua di quello che era il lago prima della tragedia, riuscendo così a far dialogare due istantanee visive diverse. Come la sovrapposizione di due diapositive crea una nuova composizione, l’opera unisce la rappresentazione del “prima” con quella del “dopo”, nella quale sono ben visibili i cambiamenti morfologici del paesaggio.
L’installazione costituisce il filo che, grazie a un nuovo dialogo tra l’arte e il territorio, potrà suturare una ferita ancora aperta.
Indicazioni tecniche:
115 pali recinzione a “T” in ferro zincato a caldo (h 3 metri).
115 bandiere da 1 mq l’una.
115 metri di corda.
115 fori con profondità di 1 metro nella roccia/terreno.