The dam, in its present uselessness, has become a place of tourism in payment of the disaster that has had much success in recent years in Italy. All is fair when it comes to remembering the dead innocent, except think about the present nor the future. When you come, everywhere you feel the presence of the Vajont tragedy, except in New venue of Casso. Between the artworks and the staff people there is no counting of dead or commemorative photos, but smiles, looks, voice, works. They encourage people to open their minds, to feel in the world and remind us that we are living in our time. We are not in a postcard or in a paid cemetery.
On the southern front of the New Venue of Casso a neon word is visible from afar: FREE.
This Venue is now a center for Contemporary art, where you can meet the works, artists and other people and it’s all free: the entrance, the thoughts that art provokes you, the curiosity, the desire to get back in the game.
This writing is a critical to our increased interest in the money and the paradoxes about that. We are interest is something we do not need just because it is free.
A paradox that makes us think about generosity, about what you pay for, on what you should pay.
You do not expect this word in the midst of this valley, in a village of 21 inhabitants, as well as you would not expect a contemporary art exhibition and a group of people who work for culture and for changeing. And this is the problem! We should. It is necessary that beautiful things like this become the norm. Come to learn, to open your horizons, to try, to see… it’s free.
Neon word, green color. Dimensions to be agreed with the company Neonlauro and organization.
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La diga nella sua odierna inutilità è diventata luogo a pagamento del turismo del disastro che tanto ha avuto successo negli ultimi anni in Italia.
Tutto è lecito quando si tratta di ricordare morti incolpevoli, tranne il pensare al presente né tanto meno al futuro. E’ difficile non sentire la presenza della tragedia al Vajont, ma lì nello spazio di Casso, tra le opere d’arte e le persone dello staff ci si riesce. Lì non c’è nessuna conta dei dispersi e foto commemorative, ma sorrisi, sguardi, voci, opere. Ci spingono ad aprire la mente, a sentirci nel mondo e a ricordarci che stiamo vivendo il nostro tempo nel nostro tempo. Non siamo in una cartolina né in un cimitero a pagamento.
Sulla facciata del Nuovo Spazio di casso una scritta luminosa è visibile da lontano.
C’è scritto GRATIS ed è lì dove ora c’è un centro per l’arte contemporanea, dove si possono incontrare le opere, gli artisti e altre persone. Lì è tutto gratis: l’ingresso, i pensieri che l’arte ci provoca, la curiosità, la voglia di nuovo di mettersi in gioco.
Questa scritta è una critica al nostro interesse sempre maggiore verso il denaro e al paradosso per il quale, quando qualcosa è gratis ci sembra che ne valga la pena, anche se non sappiamo cos’è, anche se non ci serve. Un paradosso che ci fa riflettere sulla gratuità, su quello che si paga, su quello che non si dovrebbe pagare.
In mezzo a questa vallata, in un paese di 21 abitanti, non ti aspetti quella scritta, come pure non ti aspetteresti una mostra di arte contemporanea e un gruppo di persone che lavorano e si impegnano per la cultura e per cambiare le cose, ed è questo il problema. Bisogna aspettarselo, bisogna che cose belle come queste diventino la normalità, che si impari, che la gente si migliori e apra i propri orizzonti, che ci provi, che venga a vedere… è gratis.
Scritta a neon, colore verde.
Dimensioni da concordare con l’azienda Neonlauro e l’organizzazione.