Before 1900, when with the arrival of the hydropower rivers and creeks became resources to plunder and to make money with, the very poor local economy was based on woodland resources; lumberjacks and “zattieri” were carrying trunks onto the river untill Venice.
After the 1963 tragedy the Vajont area and the neighboring villages (Longarone, Erto and Casso) have been for over half a century synonymous with tragedy and loss, restart from a tree is therefore a visual and symbolic message, retracing consciously the past, as root of that is now sprouting, we can look forward to a future of rebirth for these lands.
The trunk cross the footbridge of the new structure, to reinforce the perception of before and after, of a border (untill now was only the boundary where the water stopped) that is now crossed by something alive, constantly growing.
–
Prima del ’900, quando con l’avvento definitivo dell’energia idroelettrica i fiumi e i torrenti diventarono elementi da depredare e far fruttare, la poverissima economia locale era incentrata soprattutto sulle risorse boschive; i boscaioli e gli zattieri trasportavano lungo il fiume i tronchi fino a Venezia.
Dopo la tragedia del 1963 l’area del Vajont con i paesi di Longarone, Erto e Casso sono stati per oltre mezzo secolo sinonimo di tragedia e di perdita, ripartire da un albero è dunque un messaggio visivo e simbolico: ripercorrendo consapevolmente il passato, in quanto radice di quel che ora sta germogliando, si può guardare a un futuro che non sia solamente commemorativo ma di rinascita per questi luoghi.
Il tronco attraversa simbolicamente la passerella della nuova struttura, a rinforzare l’idea di un prima e di un dopo, di un limite (che fino ad oggi era solo il limite sul quale le acque si fermarono) che è ora attraversato da qualcosa di vivo, in crescita costante.