twocalls involves two individual contests, with two different planning sites. the front wall of the nuovo spazio di casso is the working site of a call for a wall.
the nuovo spazio di casso (new venue of casso, in English) was, in 1963, the village’s elementary school. the building is situated directly in front of the mount toc, from which the enormous landslide that was the cause of the tragedy fell down. the flood wave caused by the landslide reached and hit the building, taking away its roof. it remained closed down for fifty years. the external fronts, restored, still bear the signs of that hit. nowadays, the former school has been reopened, and had become the headquarters of dolomiti contemporanee.
with twocalls, the southern front, that faces the toc, has morphed from symbol of death into an artistic construction site. the artwork that will be placed on the front wall will be made with neon lights. new shapes, and words, come.
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twocalls prevede due singoli concorsi, con due differenti siti di progetto. la facciata sud del nuovo spazio di casso è il sito-cantiere di a call for a wall.
il nuovo spazio di casso era, nel 1963, la scuola elementare del paese. l’edificio di trova esattamente di fronte al monte toc, dal quale si staccò l’enorme frana che provocò la tragedia. l’onda di piena causata dalla frana giunse fin qui, e investì l’edifico, scoperchiandolo. esso è stato chiuso per 50 anni. le facciate esterne, restaurate, portano ancora i segni di quell’urto. oggi la scuola è stata riaperta, ed è divenuta la sede di dolomiti contemporanee.
con twocalls, la facciata sud, che guarda il toc, si trasforma da simbolo della morte in cantiere artistico. l’opera che verrà posta in facciata sarà realizzata con il neon. nuove forme, e parole, vengono.
A call for a wall. Contest concerning the southern front of the Nuovo Spazio di Casso
The Contest a call for a wall will concern the southern front of the Nuovo Spazio di Casso (New Venue of Casso, in English).
This wall constitutes in itself the planning space and theme. It physically represents a fundamental relationship: the one between past and present; between what has been yesterday and what is proposed and planned today.
The Nuovo Spazio di Casso is situated in an exceptional position. Only from this spot, in fact, and particularly from the narrow square opposite the southern front of the former school’s building, and from the cantilever footbridge placed on the upper level, it is possible to fully comprehend the Vajont Tragedy, to have a full picture of its actual extent.
The Nuovo Spazio stands exactly in front of the scar left by the huge landslide that, in 1963, detached from Mount Toc, causing the Disaster, less than 1.000 meters away as the crow flies from that enormous sign, whose length is of almost two kilometres.
The front itself bears to this day the marks of the happening: the 200 meters tall wave caused by the landslide reached Casso, and hit the building that, at the time, housed the elementary school, damaging it heavily.
The building was reopened by Dolomiti Contemporanee in September 2012, becoming the Nuovo Spazio di Casso, and thus going back to the carrying out of a public function, after half a century of disuse.
The southern front of the Spazio di Casso, now active in this territory as an artistic and cultural engine, is therefore the exact point where the tragic history of these locations comes in contact with a new ability to plan, which proposes a new model of cultural openness. Through this model, that finds expression in the Contest, the contemporary person asserts the meaning and the worth of his own presence here.
This wall, that faces the Toc is thus a passage, a border, a bilicum.
It was decided to intervene precisely over it, by virtue of its exemplary nature of limit, of diaphragm of meaning, proposing an artistic intervention of an installative nature.
The artists who will adhere to a call for a wall will have to propose a project for an artwork to be placed on the Nuovo Spazio di Casso’s front wall.
The artwork will be realised with light technology, thanks to the collaboration of Neonlauro, a partner of the project. The artwork will have a temporary nature and will remain installed on the front of the Nuovo Spazio for a six/twelve months period.
The artwork can constitute of a word, a sentence, an expression, a shape, an object.
Generally speaking, the artworks that will be able to relate to the context linked with the Vajont in a non-rhetoric, non-blindly commemorative way, and that will be able to provide an innovative spark, will be considered with more favour.
Moreover, the artists aren’t obliged to refer directly to the Vajont’s history.
It will be possible to unravel, through artistic projects, other elements of this territorial setting, linked for example to the natural environment or to various aspects of the sociality and the local culture, going into their compositions and in the general reflection about the identity of this territory.
A call for a wall. Technical Specifications for the realisation of the projects
Some pictures of the southern façade of the Nuovo Spazio di Casso are available and downloadable from the column on the right (wall_images).
Neonlauro is an Italian company that has been producing neon technology ever since 1956, and that is very active in the contemporary art field.
Neonlauro, as the main-partner of Twocalls, will provide the necessary technology to realize the artwork. Information on this, too, is downloadable from the column on the right (wall_technic).
Furthermore, in the context of the Contest, Neonlauro will organize, in together with Dolomiti Contemporanee, a cognitive seminary on the application of neon technology at the company’s headquarters (San Vendemiano, TV). The date of the seminar will be promptly announced in the news section of this website. The artists interested in participating to the seminar may report their intention to participate from now, by writing to our staff at info@twocalls.net.
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A call for a wall. Concorso sulla facciata sud del Nuovo Spazio di Casso
Il Concorso a call for a wall si svolge sulla facciata esterna posta a sud del Nuovo Spazio di Casso.
Questo muro costituisce in sé lo spazio e il tema di progetto. Esso rappresenta fisicamente un rapporto fondamentale: tra passato e presente; tra ciò che è stato ieri e ciò che si propone e progetta oggi.
Il Nuovo Spazio di Casso è collocato in una posizione eccezionale. Solo da questo punto infatti, ed in particolare dallo stretto piazzale antistante la facciata sud dell’edificio dell’ex scuola e dalla passerella a sbalzo collocata al livello superiore, è possibile comprendere pienamente la Tragedia del Vajont, visualizzando l’entità dell’evento.
Lo Spazio si trova esattamente di fronte alla cicatrice lasciata dall’enorme frana che nel 1963 si staccò dal Monte Toc, provocando il disastro, a meno di 1.000 metri, in linea d’aria, da quel segno immane, lungo quasi due chilometri.
La facciata stessa porta ancora oggi i segni dell’evento: l’onda d’acqua provocata dalla frana, alta 200 metri, raggiunse Casso e investì l’edificio, che ospitava allora la scuola elementare, danneggiandolo pesantemente.
Nel 2012, dopo mezzo secolo, esso è stato riaperto da Dolomiti Contemporanee, divenendo il Nuovo Spazio Espositivo di Casso, e tornando così a svolgere una funzione pubblica.
La facciata sud dello Spazio di Casso, ora attivo nell’area del Vajont come motore artistico-culturale, è dunque il punto esatto in cui la storia tragica di questi luoghi viene a contatto con una progettualità nuova, che propone un modello d’apertura culturale. Attraverso tale modello, che si esplica nel Concorso, l’uomo contemporaneo afferma il significato ed il valore della propria presenza qui.
Questo muro, che fronteggia il Toc, è dunque un passaggio, un confine, un bilicum.
Proprio su di esso, in virtù di questo carattere esemplare di limine, di diaframma di senso, si è deciso di intervenire, proponendo un intervento artistico a carattere installativo.
Gli artisti che parteciperanno a a call for a wall, dovranno proporre il progetto per un’opera da collocare sulla facciata.
L’opera sarà realizzata con tecnologia luminosa, grazie alla collaborazione del partner Neonlauro. essa avrà carattere temporaneo e rimarrà in opera sulla facciata per un periodo di sei/dodici mesi.
L’opera potrà essere costituita da una parola, una frase, un’espressione, una forma, un oggetto.
In generale, saranno considerate con maggior favore quelle opere che sapranno relazionarsi al contesto legato al Vajont in modo non retorico e pedissequamente commemorativo, e che si dimostreranno capaci di fornire uno spunto rinnovativo.
L’artista non è peraltro tenuto a riferirsi in modo diretto alla storia del Vajont.
Altri elementi di questo àmbito territoriale, legati ad esempio all’ambiente naturale o ad aspetti della socialità e della cultura locale, potranno essere svolti attraverso i progetti artistici, entrando nelle loro composizione e nelle riflessione generale sull’identità di questo territorio.
A call for a wall. Specifiche tecniche per la realizzazione dei progetti
Alcune immagini fotografiche e disegni tecnici quotati relativi alla facciata sud dello Spazio di Casso sono disponibili e scaricabili nella spalla di destra (wall_images).
Neonlauro è un’azienda italiana che sin dal 1956 produce tecnologia neon ed è molto attiva nell’arte contemporanea.
Neonlauro, quale main-partner di Twocalls, mette a disposizione la tecnologia per la realizzazione dell’opera la cui scheda tecnica anch’essa scaricabile nella spalla di destra (wall_technic).
Oltre a ciò, nell’ambito del Concorso, Neonlauro realizza, in collaborazione con Dolomiti Contemporanee, un seminario conoscitivo sull’applicazione tecnologica del neon presso l’azienda (San Vendemiano, TV). La data del seminario sarà notificata nella sezione NEWS di questo website. Gli artisti interessati al seminario possono rendere nota da ora la loro intenzione a parteciparvi scrivendo al nostro staff all’indirizzo info@twocalls.net.